DIFETTI DELL’ASSETTO SULLA STERZATA DELLE RUOTE, di Massimo Cassano

Gen. 27, 2022

Prosegue la nostra collaborazione con Massimo Cassano e vi lasciamo questa piccola monografia sui difetti dell’assetto sulla sterzata. Buona lettura.

Sterzo sensibile e manovra di sterzata leggera

La sensibilità dello sterzo del veicolo è un’anomalia che non va affatto ignorata e/o trascurata, in quanto può portare a situazioni stradali pericolose(incidenti), come l’uscita di strada del mezzo. Si ha una sterzata sensibile e leggera quando il valore numerico dell’angolo di convergenza totale D è elevato (ovvero le ruote anteriori sono troppo chiuse). Di solito il problema si verifica se ˃ + 3÷4 mm. (valori positivi).La convergenza delle ruote è illustrata con la distanzaDin fig.1, ed è ottenuta come differenza tra le carreggiate, misurata anteriormente e posteriormente sulle ruote anteriori e lette all’altezza del mozzo, in corrispondenza del bordo esterno del cerchio. Variando il calettamento del cerchio(ad es. 10”÷18″),varia anche la convergenza o la divergenza, da misurare preferibilmente in mm. per una maggiore comodità di interpretazione diagnostica, in fase di assetto ruote del veicolo. Un eventuale rilevamento in gradi infatti, sarebbe troppo complicato da convertire, se non con apposita Tabella.La sensibilità di sterzatapuò anche dipendere da un eccessivo camber anteriore positivo (ad es. +1°), da un errato valore dell’angolo di incidenza delle ruote, da ampi giochi del sistema sterzante, da un’avarìa del sensore angolo sterzo/sensore di coppia o da una elevata pressione di gonfiaggio degli pneumatici radiali installati all’avantreno.

              Fig.1

Valutare quindi le possibili cause sopra elencate, procedendo ad es. per esclusione dei componenti: ispezionare i giochi meccanici dell’impianto sterzante, compresi i cuscinetti volventi, gonfiare gli pneumatici alla giusta pressione, misurare correttamente l’assetto ruote, calibrare il sensore angolo sterzo o sensore d’imbardata (ovvero dove è installato tale dispositivo).          

1.18. Sterzo e sterzata troppo duri in manovra

La durezza di manovra dello sterzo del veicolo è un’anomalia che non va ignorata e trascurata, in quanto può portare a situazioni stradali pericolose(incidenti), come l’uscita di strada del mezzo o la difficoltà di sterzare in tempo utile per una qualsiasi condizione stradale che si presenti all’automobilista. Si ha una sterzata difficoltosa e dura da manovrare quando l’angolo di divergenza totale (fig.2)è di valore elevato(le ruote anteriori cioè sono troppo aperte). Solitamente,tale anomalia si verifica se l’allineamento anteriore è ˃ – 3÷4 mm. (valori numerici negativi). Analoga cosa dicasi con camber anteriore troppo negativo (poiché aumenta il braccio a terra trasversale) o angoli di inclinazione del perno fuso o incidenza con valori non conformi al range imposto dal costruttore. Altresì, un’avarìa del sensore angolo sterzo o la pressione bassa degli pneumatici radiali “induriscono” sensibilmente la manovra di sterzatura. Un perno del fusello (fig.3) piegato (angolo di KPI) rende assai difficoltosa la sterzata.

fig2
fig 3
fig 4

Tra l’altro, come si evince dalla fig.4 sopra illustrata, una eventuale deriva a sx del veicolo, dovuta a eccesso di divergenza della ruota anteriore lato guidatore, inficia altresì la manovra di sterzatura (ovvero più dura) e determina orientamento irregolare dello sterzo a dx, ovvero “forzato” dal conducente allo scopo di compensare l’effetto deriva a sx.

Tabella di conversione della convergenza da gradi a mm. per ruote da 10÷20”

Difetti della sterzata e dei componenti costruttivi annessi: avarìe che possono causare incidenti stradali

  • Difetti vari e più frequenti alla scatola dello sterzo:
  • giochi anomali all’accoppiamento pignone-cremagliera;
  • scorretto accoppiamento vite senza fine-settore dentato;
  • scorretto accoppiamento del gruppo vite-rullo;
  • snodi sferici dei tiranti di sterzo (usura, allentamento o deformazione);
  • difettosità nel giunto elastico o giunto cardanico del piantone;
  • perdite di olio/grasso lubrificante;
  • elevata usura degli organi interni della scatola.
  • Rumorosità e/o cigolìo persistente allo sterzo:
  • piantone di guida difettoso o deformato;
  • bulloni del piantone sfilettati, allentati, corrosi, svitati o avvitati male;
  • scatola dello sterzo difettosa, deteriorata o corrosa;
  • tiranti dello sterzo allentati, svitati, corrosi o con ampio gioco da usura;
  • crociera dello sterzo allentata, svitata o fortemente usurata;
  • giuntino dello sterzo usurato, svitato, sgranato o allentato;
  • giunto cardanico difettoso o usurato;
  • dado del registro della convergenza delle ruote allentato o svitato.
  • Sterzo lento o con ampio gioco, anche ad autoveicolo fermo:
  • tiranti trasversali esterni usurati o con ampio gioco;
  • gruppo pignone-cremagliera usurato o con ampio gioco;
  • usura o allentamento dell’albero-intermedio;
  • regolazione del comando dello sterzo non calibrato bene;
  • cuscinetti delle ruote irruviditi o fortemente usurati;
  • pressione degli pneumatici troppo alta rispetto ai valori normali;
  • snodi o perni sferici delle testine dello sterzo con ampio gioco;
  • dadi o bulloni delle ruote lenti, svitati o sfilettati;
  • punti di attacco della scatola sterzo, allentati, corrosi, svasati o deteriorati;
  • possibile allentamento di dadi o bulloni del sistema sterzante.
  • Sterzata imprecisa o difficoltosa, sia in rettilineo che in curva:
  • usura o allentamento del comando dello sterzo;
  • allentamento di supporti e/o guarnizioni e/o viti e/o bulloneria del sistema sterzante;
  • simmetrie di sterzata non uguali (controllare le filettature delle barre);
  • snodi sferici delle testine dello sterzo con ampio gioco da usura o allentamento degli organi di accoppiamento (dadi e/o bulloni);
  • angolo di convergenza o divergenza scorretto (ad es. ruota sx – 2 mm; ruota dx + 2 mm.); valori di segno opposto decentrano anche lo sterzo dall’asse di simmetria;
  • angoli di campanatura anteriore non conformi: misurare il camber;
  • punti di attacco della scatola dello sterzo rovinati, svasati o corrosi;
  • deformazioni strutturali agli organi della scatola-sterzo;
  • angoli di incidenza delle ruote anteriori non conformi: misurarli;
  • tirante dello sterzo deformato o storto o piegato.
  • Brusco contraccolpo dello sterzo, in corso di frenatura:
  • troppa aria nel sistema auto-sterzo;
  • supporto allentato o svitato del comando dello sterzo;
  • giunti allentati dal piantone al comando dello sterzo;
  • estremità del tirante trasversale, allentato o svitato;
  • cuscinetti delle ruote usurati o irruviditi o sgranati;
  • variazione della curva di convergenza anteriore (su avantreni dove è montata la culla-motore o alloggiamento del complessivo propulsore);
  • assetto ruote anteriore fuori range: verificarlo con un banco-prova 3D.
  • Ritorno e riallineamento dello sterzo, difficoltoso o irregolare:
  • insufficiente lubrificazione della scatola sterzo, in sede di montaggio;
  • giunti a sfera grippati o sgranati;
  • piantone di guida grippato, difettoso o piegato;
  • scorretta inclinazione o camber delle ruote anteriori (ad es. elevata campanatura negativa ˃ – 2°): regolarla, o se è fissa, vi è un probabile montante molleggiato piegato;
  • regolazione non ottimale del comando dello sterzo;
  • comando dello sterzo allentato o svitato;
  • giunto inferiore inceppato sul comando dello sterzo;
  • precarico della cremagliera troppo serrato: allentarlo leggermente;
  • pressione degli pneumatici troppo bassa rispetto ai valori normali;
  • angolo di incidenza delle ruote anteriori fuori range: misurarlo;
  • mozzo-ruota o perno del fusello deformati o allentati;
  • scatola dello sterzo deteriorata o difettosa o allentata in qualche organo;
  • scorretta posizione delle testine a snodo: verificarle con una ispezione visiva, ovvero sterzando le ruote in trazione massima;
  • inclinazione dell’asse trasversale di sterzata (perno fuso) fuori range: misurare il KingPin Inclination (KPI/SAI) con un banco assetto in 3D;
  • deformazione degli organi interni della scatola (ad es. dopo una collisione o incidente stradale);
  • scorretto braccio a terra trasversale delle ruote: verificare l’offset cerchi;
  • punti di attacco della scatola dello sterzo rovinati, svasati o corrosi;
  • tirante dello sterzo deformato o storto;
  • montante molleggiato deformato strutturalmente;
  • crociera dello sterzo difettosa, allentata o sgranata;
  • ruote anteriori troppo divergenti (aperte): regolarle ai valori prescritti;
  • Manovra di sterzata indurita, a veicolo fermo o in marcia:
  • scorretta pressione di gonfiaggio degli pneumatici: verificarla;
  • insufficiente lubrificazione o grafitaggio della scatola sterzo;
  • eccessive dimensioni degli pneumatici (controllare il rapporto nominale d’aspetto h/s) e dei cerchi (elevato braccio a terra trasversale): controllare l’offset delle ruote;
  • mozzo-ruota deformato o perno del fusello storto;
  • angolo di camber delle ruote anteriori fuori range (ad es. eccessiva inclinazione negativa: ˃ – 2°): regolarlo o ispezionare il montante;
  • scatola dello sterzo deteriorata o difettosa in qualche componente;
  • elevato angolo di divergenza totale delle ruote anteriori (ad es. ˃ – 4 mm.): regolarlo ai valori prescritti dal fabbricante del veicolo;
  • angolo di incidenza delle ruote anteriori fuori range: misurarlo;
  • scatola dello sterzo deformata in qualche componente interno;
  • livello minimo dell’olio del servosterzo: ripristinarlo ai valori normali;
  • tirante dello sterzo deformato o storto;
  • piantone dello sterzo deformato o piegato;
  • montante molleggiato deformato o piegato;
  • fusello piegato: misurare l’inclinazione del perno fuso su banco assetto.
  • Lo sterzo rimane inclinato, dopo una trazionemassima delle ruote:
  • scatola dello sterzo incrinata o deformata da un urto o collisione;
  • cuscinetti degli ammortizzatori bloccati o usurati (dove presenti);
  • crociera dello sterzo inceppata o usurata o difettosa;
  • scorretta geometria degli angoli di sterzata: verificarli con banco-prova;
  • usura dei cuscinetti nella canna dello sterzo;
  • scorretta posizione dei perni sferici delle testine a snodo dello sterzo;
  • errata registrazione della scatola dello sterzo (dove è possibile);
  • valori di assetto ruote fuori range: misurarli con un banco-prova 3D;
  • piantone di guida difettoso o piegato;
  • tirante dello sterzo deformato o storto;
  • montante molleggiato deformato o piegato;
  • fusello piegato: misurare l’inclinazione del perno fuso con banco 3D;
  • avarìa al sensore angolo sterzo (effettuare la calibratura con il PC di casa madre del veicolo in prova o con un altro strumento equivalente).
  • Perdita di olio o grasso lubrificante dalla scatola guida:
  • Scatola guida con cremagliera:
  • rottura di una cuffia di protezione e fuoriuscita di lubrificante;
  • allentamento della ghiera di centraggio del nottolino della cremagliera;
  • perdita dal para-olio dell’albero pignone.
  • Scatola guida globoidale e a rullo:
  • difettosità del para-olio inferiore della scatola guida, sull’albero collegato alla leva dello sterzo;
  • difettosità nella guarnizione dell’albero di comando;
  • coperchio laterale con spessori inadatti;
  • difettosità nella guarnizione del coperchio superiore;
  • Frequenti rotture delle cuffie di protezione dei tiranti di sterzo:
  • angoli di simmetria delle sterzate non conformi (filettature delle barre di accoppiamento troppo differenti): verificarli con un banco-prova 3D;
  • strappi violenti, accelerazioni, sterzate brusche e continue;
  • manovre di sterzata scoordinate e scorrette;
  • deformazione strutturale alle barre di accoppiamento;
  • movimenti continui ed oscillazioni delle testine a snodo dello sterzo, ovvero aventi ampio gioco assiale.
  • stile di guida inappropriato.
  • Le spie luminose ASR/ASC/ESP sono persistentemente accese:
  • controllare la misura degli pneumatici anteriori e posteriori: probabile pneumatico con differente sezione e rapporto nominale d’aspetto h/s, che genera una diversa circonferenza di rotolamento (CDR) rispetto alle altre ruote;
  • avarìa al sensore angolo sterzo o sensore di coppia: effettuare la diagnosi e la calibrazione con apposita strumentazione elettronica;
  • sterzate di simmetria troppo differenti tra lato dx e sx: verificarle con un banco-prova assetto ruote 3D;
  • assetto ruote fuori range rispetto ai dati prescritti dal costruttore;
  • differenti bracci a terra trasversali tra le ruote anteriori, con conseguenti raggi di rotolamento non uguali degli pneumatici: verificare l’offset (ET) dei cerchi e misurare camber e inclinazione del perno fuso.

APPROFONDISCI L’ARGOMENTO CON IL LIBRO L’ASSETTO IN PRATICA

Questo manuale è rivolto a tutti coloro che si occupano quotidianamente dell’assistenza tecnica alle ruote degli autoveicoli. Può essere altresì utilizzato per consultazioni didattiche specifiche anche da tecnici di case costruttrici di pneumatici, collaudatori o Test driver, ingegneri meccanici e di pista, accettatori di concessionarie d’automobili, capiofficina, esperti del settore automobilistico ed appassionati in genere della materia. La trattazione è improntata soprattutto sulle approfondite ed esaurienti definizioni tecniche dei vari angoli geometrici e sulla diagnostica meccanica relativa all’allineamento delle ruote di un autoveicolo a motore, affinchè un operatore del settore possa trovare una rapida risposta alle varie problematiche che si possono presentare giornalmente a stretto contatto con la pratica manuale.

CONTENUTI

GLI ANGOLI CARATTERISTICI DELLE RUOTE

IL COMPORTAMENTO DINAMICO DEL VEICOLO

MODIFICARE L’ASSETTO DEL VEICOLO

SENSORI ANGOLO STERZO E SISTEMI ADAS

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Convergenza, divergenza, angolo di spinta e simmetrie di sterzata a cura di Massimo Cassano

Ott. 7, 2017

Dopo gli articoli sulla campanatura e l’ inclinazione dell’angolo fuso ,pubblichiamo di seguito la terza ed ultima parte di un approfondimento tecnico sugli angoli caratteristici delle ruote, estrapolato dal libro “Pneumatici e assetto ruote” di Massimo Cassano, edito da Hoepli. Il tema è di grande interesse per i gommisti e in questo articolo verranno trattati: convergenza, divergenza, angolo di spinta e simmetrie di sterzata.

La convergenza (Toe in)

La convergenza è l’angolo orizzontale delle ruote, osservando il veicolo frontalmente. Viene misurata rispetto al piano longitudinale del veicolo. Vi è in pratica una chiusura delle ruote se esiste una convergenza (es. +1,0 mm), un’apertura delle ruote se esiste una divergenza (es. –1,0 mm), un perfetto parallelismo se non esiste un’apertura, né una chiusura. In questo caso vi è un valore nullo, cioè una convergenza uguale a zero (es. 0,0 mm). L’angolo di convergenza è il più importante per quanto concerne il corretto consumo degli pneumatici, sia anteriori che posteriori, pertanto, per quanto semplice sia la sua procedura di regolazione, necessita sempre di una particolare attenzione in fase di manutenzione. Esso è fortemente soggetto a possibili variazioni durante il moto dinamico del veicolo. Le alterazioni sono essenzialmente dovute alle resistenze offerte dalla strada, all’elasticità e ai cinematismi delle sospensioni, alle coppie motrici e frenanti, che sull’asse anteriore sono molto efficaci. Anche i giochi eccessivi dei componenti meccanici dell’avantreno (bracci, snodi, scatola sterzo) influiscono notevolmente sui valori di quest’angolo e pertanto devono essere preventivamente appurati ed eliminati. Solitamente una convergenza nulla, cioè di zero millimetri risulta sempre efficace per qualsiasi autoveicolo, sia in termini di usura degli pneumatici, sia in termini di direzionalità e stabilità del veicolo. Tuttavia le tolleranze fornite dai costruttori sono abbastanza ampie, per cui è il tecnico gommista o l’autoriparatore che deve saper valutare in fase pratica quale valore sia più giusto per una determinata autovettura. In particolar modo si deve tenere conto anche della tipologia del veicolo, della sua potenza e cilindrata, del tipo di sospensione meccanica adottata, del lavoro che deve svolgere l’autoveicolo e dell’eventuale carico in esso contenuto. L’angolo di convergenza raramente genera disturbi di guida eccessivi, soprattutto se è variata di 1,0 o 2,0 millimetri. L’unico modo per riscontrarla è la frequente ispezione visiva dello stato di usura degli pneumatici o comunque un controllo periodico con un banco prova da un gommista specializzato. Le anomalie di tiraggio del veicolo sono principalmente attribuibili alla presenza di tensioni anomale o forze laterali degli pneumatici a struttura radiale e quindi raramente generate dall’angolo di convergenza errato, a meno che non vi sia una delle due ruote anteriori molto aperta, cioè in divergenza (Toe out) di 4,0-5,0 millimetri, tanto da creare una traslazione della stessa dal suo piano centrale. La ruota eccessivamente aperta tende ad uscire, specialmente alle alte velocità, dal suo asse di simmetria, anche se è ben vincolata ad un gruppo meccanico (bracci della sospensione) ed alla flangia del mozzo. Ma tutto ciò comporterebbe anche e comunque una inefficiente tenuta di strada ed uno sbandamento consistente del veicolo, tanto da indurre l’automobilista ad una pronta verifica in officina. La convergenza è presente sia sugli assali anteriori che posteriori, ed è costituita dalle semiconvergenze alfa e beta di ogni singola ruota (come in figura) e dalle convergenze totali. In pratica sull’asse anteriore, la somma algebrica delle semiconvergenze di destra e di sinistra formano la convergenza totale.

 convergenza_01

 

Angolo di spinta posteriore

Analoga cosa dicasi per l’asse posteriore. Su quest’ultimo, se le semiconvergenze non sono uguali fra loro, ma risultano differenti e soprattutto di segno opposto, viene a generarsi il cosiddetto angolo di spinta. In pratica le ruote posteriori non sono perfettamente allineate con quelle anteriori (parallelismo incorretto degli assi) e costringono il veicolo a marciare su una direzione assunta e determinata proprio dall’assale posteriore (asse di spinta).  L’angolo di spinta è pertanto l’angolo formato dall’asse di spinta con la linea di mezzeria passante per il centro del veicolo. La linea di mezzeria può essere denominata anche asse geometrico o linea direzionale. Per quanto concerne i disturbi di guida derivanti da un elevato angolo di spinta, il cui valore normale non deve essere superiore ai 0°15’, si possono verificare sbandamenti del posteriore, irregolarità di usura dei pneumatici, andamento diagonale del veicolo, sterzo decentrato anche in presenza di un corretto parallelismo anteriore. L’angolo di spinta è correggibile solo se l’assale sospensivo permette la regolazione delle semiconvergenze posteriori. Se ciò non può essere effettuato, ed in presenza di un assale rigido non regolabile, l’unico modo per centrare il volante è l’applicazione del principio dell’asse di spinta. Questo consiste, ed è effettuabile solo in presenza di lievi scostamenti (es. 0°10’), nella regolazione delle semiconvergenze anteriori in funzione proprio della variazione posteriore. In termini pratici se la ruota posteriore sinistra è aperta di 1,0 millimetro e la ruota posteriore destra è chiusa di 1,0 millimetro, altrettanti valori devono essere impostati sull’anteriore. E’ evidente che se lo scostamento del posteriore è notevole (es. 0°40’), bisogna andare a ricercare eventuali deformazioni degli organi meccanici interessati, primo fra i quali l’assale rigido, i bracci trasversali, i mozzi, gli ammortizzatori ed i vari punti di attacco alla scocca di questi componenti.

A titolo informativo, si ricorda che la convergenza va regolata, dove esistono punti di rettifica, sempre prima all’asse posteriore e che l’unità di misura è il millimetro, essendo una frazione di angolo molto piccola e quindi difficilmente interpretabile in termini diagnostici se viene misurata in gradi angolari e minuti primi. Sull’asse anteriore di qualsiasi autoveicolo, la convergenza o la divergenza sono sempre regolabili. Quando i due tiranti di regolazione della convergenza hanno uguale lunghezza e simmetria e lo sterzo è ben allineato si ottiene un perfetto angolo di sterzata sui due lati del veicolo. Quest’ultimo, quando compie le sterzate per curvare genera delle angolazioni denominate anche divergenze in curva. Questo parametro è misurabile soltanto a 20 gradi e con l’ausilio di un banco prova computerizzato dotato di piastre oscillanti elettroniche. Effettuando una sterzata interna al veicolo ed una esterna al veicolo, si possono diagnosticare eventuali deformazioni ad una barra di accoppiamento o braccetto dello sterzo e nello stesso tempo appurare se il veicolo ha una differenza anomala degli angoli di sterzata. Il valore massimo incrociato tra le due ruote anteriori non deve essere superiore a 2-3 gradi.

 

convergenza_02

Angolo di spinta, causato dalla ruota posteriore sinistra aperta, che produce un asse di spinta diverso da zero. Tale linea di forza spinge il veicolo in diagonale, creando problemi di tenuta di strada al posteriore, tiraggio in rettilineo, anche in presenza di una corretta convergenza anteriore, sovrasterzo e sterzo decentrato. Se l’asse posteriore non è regolabile tramite le semiconvergenze, allora occorre sostituire il ponte fisso a l’assale rigido, a seconda dello schema sospensivo del veicolo.

 

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 Divergenza in curva o toe out on turns

Se le semiconvergenze anteriori non sono uguali, si crea un differente angolo di sterzata del veicolo, sia a destra che a sinistra, pertanto si causano problematiche nella sterzatura, soprattutto in curva.

 

 

 

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